Primavera 2016: la resa dei conti.

In questi giorni finiranno moltissime serie primaverili in corso, quindi apro questo thread per raccogliere tutti i giudizi sintetici sulla stagione in dirittura d'arrivo.
Non dovete scrivere un papiro o una recensione: basta un giudizio supportato da poche frasi o parole. Io poi riporterò il tutto nel post iniziale.
Inizio io per dare il buon esempio:

Mayoiga

Meganoide ha scritto:Una serie pessima da tutti i punti di vista: i personaggi sono ritardati, la sceneggiatura presenta buchi, incongruenze, mediocrità, e lo sviluppo dell'opera supera speso i limiti del grottesco.
Pesantemente sconsigliata, a meno che non vogliate trollare con amici.

traxer-sama ha scritto:Disastro (non propriamente) annunciato, che insieme (e in modo maggiore rispetto) al succitato Kiznaiver segna il suicidio professionale della Okada in questa stagione. Un mappazzone di cose a caso, letteralmente, in cui emerge la completa e inequivocabile incapacità scrittoria e registica degli autori, a cominciare dal ridicolo cast di personaggi, per arrivare alle derive pseudo-fantasy, le implicazioni sociali (rotfl), le voragini di trama e la palese incoerenza/inconsistenza di fondo. Se poi prendiamo anche la terribile canzone dell'ippopotamo, direi che difficilmente si sarebbe potuto fare di peggio. (2.5)

Kotetsujou no Kabaneri

traxer-sama ha scritto:Ennesima fatica dello studio WIT, che vede dopo cinque anni il ritorno di Tetsuro Araki alla regia di un anime tratto da soggetto originale affiancato dalla penna di Okouchi, dopo lo spettacolare ma assai scarso Guilty Crown. Effettivamente la serie dal punto di vista tecnico si dimostra incredibilmente sopra la media, sfoggiando un comparto artistico superlativo e delle animazioni curatissime, coadiuvate dalla regia dinamica e sempre tecnicissima di Araki; il problema nasce quando la sceneggiatura si dimostra tra le più banali e fragili degli ultimi anni, con scopiazzature più o meno palesi da altre opere simili, personaggi talmente piatti da scomparire e punte di trash di rara risibilità. Da vedere solo se si vuole godere di qualche "mazzata", saltando a piè pari l'ennesima, pessima prova dello sceneggiatore. (5.5)

Meganoide ha scritto:C'è poco da fare: l'opera aveva attirato con delle premesse interessanti e il lavoro di Mikimoto, ma ancora una volta si dimostra l'ennesima opera senza una solida sceneggiatura, che cade nel triviale dopo pochissimi episodi. Già prima si capiva che l'azione serviva ad allungare il brodo, ma quando sono arrivate le prime parti tranquille il disastro si è palesato. Ridicolo l'antagonista. Sul fronte tecnico, Araki si conferma bravo nelle parti più concitate, ma non è in grado di sopperire a una sceneggiatura inesistente.

Big Order

lightorange ha scritto:Non mi è piaciuto, no no. I motivi? Harem, fanservice yuri e si strizza più di un occhio all'incesto. Tutte cose di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
Per non parlare del fatto che il motivo dietro alla creazione degli Order mi è sembrato abbastanza scontato e banale se paragonato ai disastri che ne sono conseguiti.
Ovviamente, il tutto finisce a tarallucci e vino. Olè!

Kiznaiver

Meganoide ha scritto:Una serie confusa, senza una direzione ben precisa e molto desidero wannabe psicologico, evoluto poi con in una banalissima tresca romantica made in Odaka Mari.
Prende molte strade, ma alla fine non arriva da nessuna parte. Buono solo il comparto tecnico.

traxer-sama ha scritto:Solita storiella basata su poligoni amorosi à la Mari Okada, che qua trova sfogo in un turbinio di personaggi e caratterizzazioni sopra le righe, ai quali la Trigger ci ha ormai abituato. Il problema è che se da un lato la follia della sceneggiatura e dei teatranti contribuisce all'istrionismo dell'opera, dall'altro la troppa carne al fuoco dal lato contenutistico non permette alla storia di svilupparsi degnamente, preferendo alla coerenza compositiva le ormai proverbiali scenette melense tra i personaggi tipiche della sceneggiatrice, tanto esasperate quanto stucchevoli. Un anime che dall'inizio alla fine non sa quale direzione prendere, sconclusionato e assai poco incisivo. (5)

Boku no Hero Academia

traxer-sama ha scritto:Serie tutto sommato piacevole e divertente, che nonostante la canonicità esasperata e un soggetto non propriamente originalissimo riesce a intrattenere degnamente; soffre forse di una parte centrale troppo lenta e inconcludente con le parti scolastiche di dubbia utilità, ma si risolleva in un finale adrenalinico e coinvolgente. Ottime le animazioni (a opera del sempre eccellente studio Bones), interessante pure l'art-stye aspro e stilizzato: tecnicamente è fatto molto bene, il che dona un valore aggiunto all'opera. (7)

Joker Game

traxer-sama ha scritto:Il giovane e talentuoso Kazuya Nomura (Ghost in the Shell: The Rising) dirige un thriller dalla struttura fortemente autoconclusiva ambientato sullo sfondo degli anni Trenta, mentre il mondo intero era in preda alle tensioni politico-ideologiche che sarebbero poi sfociate nella Seconda Guerra Mondiale. La serie segue le vicende di un'agenzia di spionaggio giapponese, sviluppandosi con un ritmo lento e un approccio prettamente maturo: la regia ispiratissima, le animazioni superbe e l'evocativa colonna sonora di un Kenji Kawai in gran forma delineano un'opera complessa e realistica, forse troppo verbosa e un tantino inconcludente, ma ugualmente affascinante. (7.5)

Ushio e Tora

traxer-sama ha scritto:Il problema di questa serie è prima di tutto l'adattamento: pur non avendo letto il manga da cui è tratto, considerato all'unanimità un caposaldo di genere, si avverte a pelle come sia stato brutalmente stagliuzzato. La sceneggiatura purtroppo ne risente molto, trascinandosi tra dettagli lasciati in sospeso, frequenti deus ex machina e forzature varie che, insieme alla banalità dei personaggi e a uno dei finali più anticlimatici che abbia mai visto, vanno a minare la credibilità dell'opera; si merita comunque la sufficienza in virtù di una prima parte discreta, di un soggetto carino e di una componente folkloristica che - seppur inserita molto a casaccio - esercita il suo fascino. (6)

Space Patrol Luluco

Meganoide ha scritto:Corto di 8 minuti per episodio, basato su semplice onanismo Trigger e animato con 2 cent. Se vi piace l'inizio, potreste trovarlo caruccio.
Ma non è l'AOTS, e tanto meno l'AOTY

Rainbow Days

lightorange ha scritto:Mi è piaciuto. È una commedia scolastica/sentimentale e intrattiene bene. Ci sono alcuni personaggi stereotipati, ma non mi è sembrato un problema.
Tra l'altro, gli episodi durano 13 minuti circa e ho trovato la cosa positiva perché non si corre mai il rischio di annoiarsi.
Il finale non è un finale vero e proprio, quindi non c'è stato ancora modo di far vincere l'amore, ahimè.

Super Lovers

lightorange ha scritto:È un boys love, quindi suppongo che qui dentro possa interessare molto poco, probabilmente meno dello shoujo di cui sopra.
Comunque, qua la storia e i personaggi sono stra-stereotipati e le dinamiche sono quelle che ci si possono aspettare dal genere. Ma sono cose a cui si sa di andare incontro quando ci si cimenta in questo tipo di storie. In ogni caso, non lo boccio perché ci sono state delle parti divertenti e perché alla fine i due si mettono insieme e concludono anche qualcosina.
Anche qui, il finale è in sospeso e suppongo ci sarà un seguito prima o poi.

Ho concluso Big Order.

Non mi è piaciuto, no no. I motivi? Harem, fanservice yuri e si strizza più di un occhio all'incesto. Tutte cose di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
Per non parlare del fatto che il motivo dietro alla creazione degli Order mi è sembrato abbastanza scontato e banale se paragonato ai disastri che ne sono conseguiti.
Ovviamente, il tutto finisce a tarallucci e vino. Olè!

lightorange ha scritto:Ho concluso Big Order.

Non mi è piaciuto, no no. I motivi? Harem, fanservice yuri e si strizza più di un occhio all'incesto. Tutte cose di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
Per non parlare del fatto che il motivo dietro alla creazione degli Order mi è sembrato abbastanza scontato e banale se paragonato ai disastri che ne sono conseguiti.
Ovviamente, il tutto finisce a tarallucci e vino. Olè!

Grazie

Ora aggiorno il primo post.

E ora su Kiznaiver.

Una serie confusa, senza una direzione ben precisa e molto desidero wannabe psicologico, evoluto poi con in una banalissima tresca romantica made in Odaka Mari.
Prende molte strade, ma alla fine non arriva da nessuna parte. Buono solo il comparto tecnico.

Poi su Space Patrol Luluco:

Corto di 8 minuti per episodio, basato su semplice onanismo Trigger e animato con 2 cent. Se vi piace l'inizio, potreste trovarlo caruccio.
Ma non è l'AOTS, e tanto meno l'AOTY

Luluco devo ancora finirlo, ma anche per me non si tratta di un capolavoro.

Nel frattempo, ho concluso Rainbow Days:

Mi è piaciuto. È una commedia scolastica/sentimentale e intrattiene bene. Ci sono alcuni personaggi stereotipati, ma non mi è sembrato un problema.
Tra l'altro, gli episodi durano 13 minuti circa e ho trovato la cosa positiva perché non si corre mai il rischio di annoiarsi.
Il finale non è un finale vero e proprio, quindi non c'è stato ancora modo di far vincere l'amore, ahimè.

Ho anche finito Super Lovers:

È un boys love, quindi suppongo che qui dentro possa interessare molto poco, probabilmente meno dello shoujo di cui sopra.
Comunque, qua la storia e i personaggi sono stra-stereotipati e le dinamiche sono quelle che ci si possono aspettare dal genere. Ma sono cose a cui si sa di andare incontro quando ci si cimenta in questo tipo di storie. In ogni caso, non lo boccio perché ci sono state delle parti divertenti e perché alla fine i due si mettono insieme e concludono anche qualcosina.
Anche qui, il finale è in sospeso e suppongo ci sarà un seguito prima o poi.

E' con immane ritardo che, come promesso, posto anch'io un po' di pareri relativi alla scorsa stagione. Ovviamente scrivo solo su quelli che ho concluso, quindi niente cazziata a Cagamoto  

BOKU NO HERO ACADEMIA (voto: 7):
Serie tutto sommato piacevole e divertente, che nonostante la canonicità esasperata e un soggetto non propriamente originalissimo riesce a intrattenere degnamente; soffre forse di una parte centrale troppo lenta e inconcludente con le parti scolastiche di dubbia utilità, ma si risolleva in un finale adrenalinico e coinvolgente. Ottime le animazioni (a opera del sempre eccellente studio Bones), interessante pure l'art-stye aspro e stilizzato: tecnicamente è fatto molto bene, il che dona un valore aggiunto all'opera.

JOKER GAME (7,5):
Il giovane e talentuoso Kazuya Nomura (Ghost in the Shell: The Rising) dirige un thriller dalla struttura fortemente autoconclusiva ambientato sullo sfondo degli anni Trenta, mentre il mondo intero era in preda alle tensioni politico-ideologiche che sarebbero poi sfociate nella Seconda Guerra Mondiale. La serie segue le vicende di un'agenzia di spionaggio giapponese, sviluppandosi con un ritmo lento e un approccio prettamente maturo: la regia ispiratissima, le animazioni superbe e l'evocativa colonna sonora di un Kenji Kawai in gran forma delineano un'opera complessa e realistica, forse troppo verbosa e un tantino inconcludente, ma ugualmente affascinante.

KIZNAIVER (5):
Solita storiella basata su poligoni amorosi à la Mari Okada, che qua trova sfogo in un turbinio di personaggi e caratterizzazioni sopra le righe, ai quali la Trigger ci ha ormai abituato. Il problema è che se da un lato la follia della sceneggiatura e dei teatranti contribuisce all'istrionismo dell'opera, dall'altro la troppa carne al fuoco dal lato contenutistico non permette alla storia di svilupparsi degnamente, preferendo alla coerenza compositiva le ormai proverbiali scenette melense tra i personaggi tipiche della sceneggiatrice, tanto esasperate quanto stucchevoli. Un anime che dall'inizio alla fine non sa quale direzione prendere, sconclusionato e assai poco incisivo.

KOTETSUJO NO KABANERI (5,5):
Ennesima fatica dello studio WIT, che vede dopo cinque anni il ritorno di Tetsuro Araki alla regia di un anime tratto da soggetto originale affiancato dalla penna di Okouchi, dopo lo spettacolare ma assai scarso Guilty Crown. Effettivamente la serie dal punto di vista tecnico si dimostra incredibilmente sopra la media, sfoggiando un comparto artistico superlativo e delle animazioni curatissime, coadiuvate dalla regia dinamica e sempre tecnicissima di Araki; il problema nasce quando la sceneggiatura si dimostra tra le più banali e fragili degli ultimi anni, con scopiazzature più o meno palesi da altre opere simili, personaggi talmente piatti da scomparire e punte di trash di rara risibilità. Da vedere solo se si vuole godere di qualche "mazzata", saltando a piè pari l'ennesima, pessima prova dello sceneggiatore.

MAYOIGA (2,5):
Disastro (non propriamente) annunciato, che insieme (e in modo maggiore rispetto) al succitato Kiznaiver segna il suicidio professionale della Okada in questa stagione. Un mappazzone di cose a caso, letteralmente, in cui emerge la completa e inequivocabile incapacità scrittoria e registica degli autori, a cominciare dal ridicolo cast di personaggi, per arrivare alle derive pseudo-fantasy, le implicazioni sociali (rotfl), le voragini di trama e la palese incoerenza/inconsistenza di fondo. Se poi prendiamo anche la terribile canzone dell'ippopotamo, direi che difficilmente si sarebbe potuto fare di peggio.

USHIO E TORA (6):
Il problema di questa serie è prima di tutto l'adattamento: pur non avendo letto il manga da cui è tratto, considerato all'unanimità un caposaldo di genere, si avverte a pelle come sia stato brutalmente stagliuzzato. La sceneggiatura purtroppo ne risente molto, trascinandosi tra dettagli lasciati in sospeso, frequenti deus ex machina e forzature varie che, insieme alla banalità dei personaggi e a uno dei finali più anticlimatici che abbia mai visto, vanno a minare la credibilità dell'opera; si merita comunque la sufficienza in virtù di una prima parte discreta, di un soggetto carino e di una componente folkloristica che - seppur inserita molto a casaccio - esercita il suo fascino.

Grazie.

Ho sistemato il primo post e aggiornato qualcosa anch'io.
Poi aggiungerò il giudizio su Re Zero quando finirà

Incredibile come il giudizio di alcuni utenti non vada oltre il "a me invece è piaciuto, non sono d'accordo con la tua opinione" (perché scrivere con te è troppo semplice, bisogna far finta di saperlo parlare l'italiano ). Il regno del "Soggusti" si espande a macchia d'olio da troppi anni ormai