Mi alzo la mattina, 6 e 50, è domenica... ammazza che angoscia. Manco dovessi andare a messa. E invece no. Si va alla supermegafierastrafica che mi piace tanto, piena di COSPLAYER e OTACU, roba postmoderna insomma, i poser non possono capire. Ma forse sì, è proprio come andare a messa. Una messa shinto, l'uomo e il gadget con l'anima (?) uniti in una sorta di sudore primordiale. Gonnelle svolazzanti, corpicini graziosi, l'infiammamento dello spirito (che è il corpo, pertanto... rotfl).
Prendo il treno che mi porta a Torino - ovviamente sono un provinciale, il mio andazzo esterofilo ne è la prova indiretta -, e da Torino piglio il treno che, molto comodamente, dopo un'ora e mezza circa, porta le mie belle chiappette sode a RHO FIERA MILANOOH. Sento via sms il Kazuya che canna completamente la stima del suo arrivo tramite metro (lui è il milaines della situazione, mica io!), ma ci becchiamo lo stesso e amen. Percorriamo la via delle scale mobili senza scale, i rotoli
automatici pianeggianti, quei tapirulan per vecchi rimbambiti che non riescono a camminare o per i ggiovani pigroni OTACU. Chi lo sa.
Una volta entrati, ovviamente si va a caso: l'importante è spendere soldi e guardarsi intorno, guardare bene, in modo lesto ma non troppo palese. Lascio indovinare a voi che cosa.
Kazuya compra di tutto e di più, fa girare l'economia del Burundi e del Kanto da solo. Io invece mi piglio steins ghetto e psycho pummarola dalla Dynit e un Dio Gundam dopo una minuziosa ricerca tra i vari stand.
Ridendo e sperperando, si fa ora di mangiare. Tacchino in scatola + mela per me, panini demmè per l'americano nato in Italy.
Si va allo stand di AC ed è il delirio. Becchiamo il Re Pelato che trolla abbestia, trax e lightorange. Quest'ultima molto carinissimamente ci regala del cioccolato di Modica buonissimo... questo gesto angelico mi fa venir voglia di offrire a chi mi sta simpatico (sono un discriminatore razziale, segnalatemi PLIZ) i gianduiotti piemontesi che avevo rubato al mio piemontesissimo vecchio (con suo sommo scazzo, tra l'altro).
Finché c'è Ironic ci divertiamo appalla, ma poi se ne va e amen. Ciao NE'. Dopodiché arrivano Kotaro e micheles e decidiamo di andarcene in giro. Prima tappa del gruppetto girellico formatosi dopo l'ascesa del Re Pelato al PURGAtorio è ovviamente lo stand della Hazard, in cui rompiamo le balle perché vogliamo Apollo no Uta e non lo fanno uscire mai. la risposta è: uscirà, ma in ritardo a
causa di problemi di diritti con la casa editrice jap (si sa, sotto questo aspetto i jappi sono menosi). Possiamo ancora sperare. Ovviamente non compriamo niente perché abbiamo già tutto.
Ci divertiamo con un micheles che fa ironia sull'altezza e sulla pelata di Kotaro, dopodiché micheles se ne va e rimaniamo io, Kazuya e Kotaro. Lo scopo della missione adesso è comprare roba di Sailor Mona a caso. Kazuya per una sua amica (ma non ci credo, in realtà a lui piace il MOE) e io per me stesso. Grazie alla combo Kotaro + senso dell'orientamento di Akira dopo 2 ore ce la facciamo: dopo un dibattito su chi sia più figa tra Sailor Mars e Sailor Mercury, Kazz' si pija un cuscino di Sailor Mars e una tazza. Mi piglio pure io una tazza (non quella del cesso, eh) e Kotaro mi istiga a comprare un nendoroid della mia sailor preferita, che ha sgamato in mezzo alle cianfrusaglie della bankarella grazie al suo intuito di fanboy.
Dopo averci sopportato per un bel po', Kotaro se ne va. E' ora di cercare il robottone superfigo ipergirella da 200 euro che si vuole comprare Kazuya. Dopo aver girato in tondo più volte, stile gioco dell'oca, lo troviamo e lui è contento. E il debito pubblico dell'Italia grazie al suo portafogli è diminuito considerevolmente.
Per la strada, incontriamo un trage selvatico che fotografa le poppe giganti di una cosplayer in presenza della sua tipa, la quale non sembra condividere molto il suo entusiasmo. Kazuya cerca di indagare sul segreto che permette al losco figuro di lavorare tutto il giorno dopo essersi sbronzato la sera prima e aver dormito 2 ore. Trage non vuole rivelare la formula segreta, potrebbe esserci un GOMBLOTTO mirato a disserviziarlo mettendo a rischio la sua sopravviPANZA. Ah, a trage sta
sulle balle Dio elettrico Arbegas. L'ha detto più volte. Mannaggia la girella, viva il MOE (con le tette grosse però... bel controsenso)
Ci becchiamo con Vash, Derp of Drunkness, Darayava, gli amici di Vash, light e trax nei tavoli di un nonsochecosa, senza prendere nulla. Perfetti abusivi. Si socializza, blablabla, mammamiachefigò questoh e quelloh, e poi ci separiamo e ognuno se ne va per la sua strada. Trax e light se ne tornano a casa.
Dopodiché, per caso, AkiraSakura meets AkiraSakura. Ma la foto viene demmè, troppo sfuocata. Mannaggia a Kazuya (o al suo cellulare, oppure a tutti e due, buuuuu).
Si torna allo stand di AC e si trolla con ABI 666, Kotaro e altra ggente. Becar cerca di sgamare il robbò d'oro colato al Kazu, ma fallisce, non si può sconfiggere la #girellocalamita. Non mi soffermo sui dettagli del trollaggio a causa dei lurkoni che infestano la loggia, ma cmq ci siamo divertiti. Lascio una dedica molto commovente sul quadernino dello stand, una segnalazione d'amore a tutti quelli che mi stanno simpatici.
E' ora di tornarsene a casa, la sbobba di nonna Maria mi aspetta.
Ecco i miei acquisti: tra i vari stand ho trovato un libro apparentemente ben fatto su Takahata, uno dei miei registi preferiti. Vedremo.
Prendo il treno che mi porta a Torino - ovviamente sono un provinciale, il mio andazzo esterofilo ne è la prova indiretta -, e da Torino piglio il treno che, molto comodamente, dopo un'ora e mezza circa, porta le mie belle chiappette sode a RHO FIERA MILANOOH. Sento via sms il Kazuya che canna completamente la stima del suo arrivo tramite metro (lui è il milaines della situazione, mica io!), ma ci becchiamo lo stesso e amen. Percorriamo la via delle scale mobili senza scale, i rotoli
automatici pianeggianti, quei tapirulan per vecchi rimbambiti che non riescono a camminare o per i ggiovani pigroni OTACU. Chi lo sa.
Una volta entrati, ovviamente si va a caso: l'importante è spendere soldi e guardarsi intorno, guardare bene, in modo lesto ma non troppo palese. Lascio indovinare a voi che cosa.
Kazuya compra di tutto e di più, fa girare l'economia del Burundi e del Kanto da solo. Io invece mi piglio steins ghetto e psycho pummarola dalla Dynit e un Dio Gundam dopo una minuziosa ricerca tra i vari stand.
Ridendo e sperperando, si fa ora di mangiare. Tacchino in scatola + mela per me, panini demmè per l'americano nato in Italy.
Si va allo stand di AC ed è il delirio. Becchiamo il Re Pelato che trolla abbestia, trax e lightorange. Quest'ultima molto carinissimamente ci regala del cioccolato di Modica buonissimo... questo gesto angelico mi fa venir voglia di offrire a chi mi sta simpatico (sono un discriminatore razziale, segnalatemi PLIZ) i gianduiotti piemontesi che avevo rubato al mio piemontesissimo vecchio (con suo sommo scazzo, tra l'altro).
Finché c'è Ironic ci divertiamo appalla, ma poi se ne va e amen. Ciao NE'. Dopodiché arrivano Kotaro e micheles e decidiamo di andarcene in giro. Prima tappa del gruppetto girellico formatosi dopo l'ascesa del Re Pelato al PURGAtorio è ovviamente lo stand della Hazard, in cui rompiamo le balle perché vogliamo Apollo no Uta e non lo fanno uscire mai. la risposta è: uscirà, ma in ritardo a
causa di problemi di diritti con la casa editrice jap (si sa, sotto questo aspetto i jappi sono menosi). Possiamo ancora sperare. Ovviamente non compriamo niente perché abbiamo già tutto.
Ci divertiamo con un micheles che fa ironia sull'altezza e sulla pelata di Kotaro, dopodiché micheles se ne va e rimaniamo io, Kazuya e Kotaro. Lo scopo della missione adesso è comprare roba di Sailor Mona a caso. Kazuya per una sua amica (ma non ci credo, in realtà a lui piace il MOE) e io per me stesso. Grazie alla combo Kotaro + senso dell'orientamento di Akira dopo 2 ore ce la facciamo: dopo un dibattito su chi sia più figa tra Sailor Mars e Sailor Mercury, Kazz' si pija un cuscino di Sailor Mars e una tazza. Mi piglio pure io una tazza (non quella del cesso, eh) e Kotaro mi istiga a comprare un nendoroid della mia sailor preferita, che ha sgamato in mezzo alle cianfrusaglie della bankarella grazie al suo intuito di fanboy.
Dopo averci sopportato per un bel po', Kotaro se ne va. E' ora di cercare il robottone superfigo ipergirella da 200 euro che si vuole comprare Kazuya. Dopo aver girato in tondo più volte, stile gioco dell'oca, lo troviamo e lui è contento. E il debito pubblico dell'Italia grazie al suo portafogli è diminuito considerevolmente.
Per la strada, incontriamo un trage selvatico che fotografa le poppe giganti di una cosplayer in presenza della sua tipa, la quale non sembra condividere molto il suo entusiasmo. Kazuya cerca di indagare sul segreto che permette al losco figuro di lavorare tutto il giorno dopo essersi sbronzato la sera prima e aver dormito 2 ore. Trage non vuole rivelare la formula segreta, potrebbe esserci un GOMBLOTTO mirato a disserviziarlo mettendo a rischio la sua sopravviPANZA. Ah, a trage sta
sulle balle Dio elettrico Arbegas. L'ha detto più volte. Mannaggia la girella, viva il MOE (con le tette grosse però... bel controsenso)
Ci becchiamo con Vash, Derp of Drunkness, Darayava, gli amici di Vash, light e trax nei tavoli di un nonsochecosa, senza prendere nulla. Perfetti abusivi. Si socializza, blablabla, mammamiachefigò questoh e quelloh, e poi ci separiamo e ognuno se ne va per la sua strada. Trax e light se ne tornano a casa.
Dopodiché, per caso, AkiraSakura meets AkiraSakura. Ma la foto viene demmè, troppo sfuocata. Mannaggia a Kazuya (o al suo cellulare, oppure a tutti e due, buuuuu).
Si torna allo stand di AC e si trolla con ABI 666, Kotaro e altra ggente. Becar cerca di sgamare il robbò d'oro colato al Kazu, ma fallisce, non si può sconfiggere la #girellocalamita. Non mi soffermo sui dettagli del trollaggio a causa dei lurkoni che infestano la loggia, ma cmq ci siamo divertiti. Lascio una dedica molto commovente sul quadernino dello stand, una segnalazione d'amore a tutti quelli che mi stanno simpatici.
E' ora di tornarsene a casa, la sbobba di nonna Maria mi aspetta.
Ecco i miei acquisti: tra i vari stand ho trovato un libro apparentemente ben fatto su Takahata, uno dei miei registi preferiti. Vedremo.